Un mondo nuovo di Valerio Dehò
L’universo di Kazumasa è popolato di gente felice. Il suo è un mondo colorato e semplice. Tutto è in ordine o quasi, i colori accendono di felicità i personaggi, rivelano i fiori, la frutta, l’erba. Non si tratta di una vera e propria utopia artistica, né di un film di cui si conosca già il lieto fine, la sua è piuttosto una visione chiara e luminosa di un possibile stato dell’umanità. Senza retorica Kazumasa costruisce la gioia di una vita consapevole, ricca, spontanea e non soffocata dall’artificiale o dall’eccessivo. La filosofia dell’artista sta tutta in questa semplicità con cui non solo si può vedere il mondo, ma soprattutto costruirlo. Tutto appare perfino ingenuo eppure non lo è. Egli ci dice che evidentemente non è così, non si tratta appunto di una rappresentazione, ma di un mondo che si popola di gesti semplici, di sensazioni elementari, di ricordi che vanno ad accrescere il futuro, non certo a chiudersi nella memoria.
La tecnica della terracotta colorata per Kazumasa assume un significato universale, egli intende riprendere l’antica tradizione radicata nelle culture primigenie per comunicare il senso di un fare continuo che dà sostanza ai sogni e alle immagini di un mondo nuovo. Viene posto in evidenza come il rapporto tra l’uomo e la natura nasca insieme, non sia una riscoperta o una necessità di ritorno. “Ragazzo albero” è un’opera paradigmatica di questa idea: il corpo umano diventa il prolungamento della terra, la pelle si fa corteccia, niente è duplice, uomo e natura sono una cosa sola, indistinguibile.
Ancora più esplicito il messaggio di “Tra l’acqua e il foco” in cui la figura umana reca il fuoco nella mano aperta mentre i piedi sono a contatto con l’elemento liquido che lo nutre. L’uomo non solo segna l’asse terrestre e collega ciò che appartiene alla terra con gli strati superiori, ma la presenza dell’acqua apre al significato di trarre da questa la linfa necessaria alla crescita. Tout se tient.
Infatti le sue sculture a grandezza naturale sono creature che ricordano quello