Scanno, 1957
“Scanno è un paese da favola di gente semplice, dove è bello il contrasto tra mucche, galline e persone; tra strade bianche e figure nere, tra bianche mura e neri mantelli. Ho cercato di fermare alcune di quelle immagini per dare anche agli altri l’emozione che ho provato di fronte ad un mondo ancora intatto e spontaneo.
Ho fatto tutte queste foto con una velo città bassa, perché le immagini venissero un pò mosse, per rendere magico questo mondo. Ho sbiancato i fondi annerendo le figure, ed ho creato spazi vuoti utilizzando i grigi per mantenere l’equilibrio dell’immagine.”
Storie di terra, 1954-1957
“Attraverso le foto di terra io tento di uccidere la natura, cerco di toglierle quella vita, che le è stata data non so da chi ed è stata distrutta dal passaggio dell’uomo, per ridarle una vita nuova, per ricrearla secondo i miei criteri e la mia visione del mondo. Ho svuotato questi paesaggi della loro realtà per ricomporli e ristrutturarli inserendovi qualcosa di mio. La natura è lo specchio in cui io mi rifletto, perchè salvando questa terra dalla tristezza della devastazione, voglio in realtà salvare me stesso dalla tristezza che ho dentro. A volte ho addirittura usato un negativo scaduto, uno strumento già “morto”, proprio per accentuare questa sensazione, ottenendo un effetto di neri che diventano tutt’uno con le zone intorno.”
Lourdes, 1957
“Mentre all’ospizio vogliono ad ogni costo morire, qui vogliono a tutti i costi vivere. E’ un controsenso. Questi che soffrono realmente chiedono, sognano di vivere e inventano qualcosa, una Madonna, perchè non sanno più in quale buco rifugiarsi. La speranza è la cosa più bella che ho trovato a Lourdes tra questa gente. Il realismo delle immagini si legge attraverso le piccole croci luminose portate dalla gente, mentre la stampa contrastata vuol dare risalto al grande senso di vuoto che i malati provano rispetto al mondo. La gente che si affretta alla grotta, le carrozzelle in fila, gli accompagnatori con le barelle: come