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Appunti

Tino Stefanoni

Tino Stefanoni a BAG Bocconi Art Gallery 2014
Tino Stefanoni a BAG Bocconi Art Gallery 2014
Le piastre guida per la ricerca delle cose
Le piastre guida per la ricerca delle cose esposte alla Galleria Gruppo Credito Valtellinese, Refettorio delle Stelline di Milano (2013)

Molte volte mi sono domandato perché, fra le arti, quella visiva sia ritenuta l’Arte per eccellenza.
Quando si parla di “artista”, infatti, si pensa più al pittore che al musicista o allo scrittore, all’attore o al ballerino, al regista o al poeta.
Forse perché l’arte visiva è priva di tempo.
La musica ha dei tempi di ascolto, la letteratura ha dei tempi di lettura, il cinema o il teatro hanno dei tempi di visione.
Per l’Arte, quella visiva, invece, tutto può succedere nell’attimo dello sguardo (anche se si può pensare ad una vita intera trascorsa davanti a un quadro).
La fortissima concentrazione di emozioni, dunque, può giustificare la naturale priorità.

 

 

TINO STEFANONI NEGLI ANNI

 

1965-1968
Riflessi
tondi in rilievo su tavola come bolle di sapone che riflettono gli eventi sottostanti.

1968-1975
Tavole
tavole e tele di lino grezzo con elenco di oggetti del quotidiano in serie, come tavole didattiche di un abbecedario visivo nella sua più disarmante ovvietà.

 

1969-1970
Segnaletica
segnali stradali regolamentari con differenti immagini rispetto a quelle del codice di viabilità

 

1971
Piastre guida per la ricerca delle cose
soggetti ripetuti manualmente ognuno 10 volte come esercizio didattico: camicia imbuto busta tazza flacone borsa dell’acqua scrivania.

 

1975-1976
Memorie
immagine come traccia dei precedenti lavori (Tavole) impressa con carta carbone su tela di lino bianca

Tino Stefanoni e Sabina Melesi
Tino Stefanoni e Sabina Melesi alla vernice della mostra 150% Made in Italy (ottobre 2011)

1976-1983
Elenco di cose
dipinti eseguiti con la lente d’ingrandimento come pagine di un libro-diario dove le immagini sostituiscono le parole

 

1983-84
Apparizioni
immagini libere e rarefatte a confronto col precedente linguaggio (Elenco di cose), rigido e freddo

 

dal 1984
Senza titolo
Pittura come oggetto per la mente, come tavolo e sedia, per esempio, sono soggetti per il corpo.

 

dal 2001
Sinopie
per una fase di lavoro dell’affresco, la sinopia è verità segreta e nascosta, essenza dell’idea e pensiero originario dell’Arte. Queste sinopie, che rimandano a quelle dell’affresco, sono quindi “segno assoluto” dell’intimità.

Sinopia è una verità segreta e nascosta.
Sinopia è l’intimità e l’essenza dell’idea.
Sinopia è pensiero e luogo originario dell’arte.

 

Fra le tante pratiche dell’Arte quella dell’affresco, oggi obsoleta, contiene, al contrario, nella fase di lavoro, un momento affascinante e magico per la creatività contemporanea: la stesura della sinopia come puro gesto e pensiero stesso dell’opera. Consistente, la prima fase, nel passaggio sull’arriccio mediante tamponatura con grafite in polvere di un disegno preparatorio, fatto su cartone, attraverso tanti forellini praticati lungo il disegno del cartone stesso. Sul muro, dunque, una sorta di traccia morbida e vellutata (e qui il rimando al segno delle “mie” sinopie) e soprattutto una traccia essenziale e primaria, libera portatrice di tutti i contenuti dell’opera, svincolata dal puro linguaggio dell’arte alla quale è normalmente legata. Una sorta di desiderio, insomma, di liberare teoricamente il puro pensiero creativo dal vincolo di una forma vincolante, immaginandolo libero e impalpabile nell’aria. Per me quindi, Sinopia è una verità segreta e nascosta, è l’intimità e l’essenza dell’idea, è pensiero e luogo originario dell’Arte che desidero far trasparire come “segno assoluto” dall’intimità.

Tino Stefanoni

Valerio Dehò con Tino Stefanoni
Il critico Valerio Dehò con Tino Stefanoni (stand personale Galleria Melesi ad Artefiera di Bologna 2013)
Tino Stefanoni ritratto nel suo studio da Sabina Melesi (luglio 2017)