Molte volte mi sono domandato perché, fra le arti, quella visiva sia ritenuta l’Arte per eccellenza.
Quando si parla di “artista”, infatti, si pensa più al pittore che al musicista o allo scrittore, all’attore o al ballerino, al regista o al poeta.
Forse perché l’arte visiva è priva di tempo.
La musica ha dei tempi di ascolto, la letteratura ha dei tempi di lettura, il cinema o il teatro hanno dei tempi di visione.
Per l’Arte, quella visiva, invece, tutto può succedere nell’attimo dello sguardo (anche se si può pensare ad una vita intera trascorsa davanti a un quadro).
La fortissima concentrazione di emozioni, dunque, può giustificare la naturale priorità.
TINO STEFANONI NEGLI ANNI
1965-1968
Riflessi
tondi in rilievo su tavola come bolle di sapone che riflettono gli eventi sottostanti.