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Extra view, Simona Uberto

SIMONA UBERTO

Extra view

 

Inaugurazione: sabato 4 marzo, ore 18.30
Durata: 4 marzo – 13 maggio 2023
Orario: da martedì a sabato 16 – 19, altri orari su appuntamento

Si inaugura a marzo la quinta mostra personale di Simona Uberto negli spazi della Galleria Melesi; ricordiamo Confini nel 2003, People nel 2005, Aggregazioni nel 2011 e Time Out nel 2014.

La tematica affrontata in Extra view è quella della casa, partendo da una riflessione dell’artista: «Noi siamo la nostra casa, ospiti e ospitanti, siamo nati da una “casa viva”, protetti e accuditi, per poi inserirci in una casa più grande, immobile e inanimata, composta di quattro mura e un tetto. La casa abitata è la nostra protezione, il nostro rifugio, simbolo di cura, amore, condivisione e accoglienza nel mondo. Nel nostro percorso esistenziale, portiamo la nostra casa sempre con noi, ovunque andiamo la ricostruiamo e arrediamo meticolosamente, a nostra immagine e somiglianza. La casa si può definire tale quando è abitata, e mi piace immaginare una casa aperta trasparente costruita dalle sole parole che ci proteggono e ci definiscono. A ognuno secondo il suo volume…».

Simona Uberto e Sabina Melesi la sera del vernissage, alla parete Polis del 2023 (fotografia di Mattia Gisola)
Simona Uberto e Sabina Melesi la sera del vernissage, alla parete Polis del 2023 (fotografia di Mattia Gisola)

La mostra si sviluppa in 3 installazioni a parete, un quadro e una scultura.

Un tetto sopra la testa è un’installazione composta da 24 piccoli tetti rossi in strucco ceramico. Il titolo è un modo di dire che ci appartiene per definire un’abitazione. Il tetto completa la casa, in fondo può essere esso stesso casa poiché ci ripara dalle intemperie, insomma non c’è casa senza il tetto.

Polis si compone di 12 elementi in legno e tecnica mista. Piccole finestre di apertura su simboliche abitazioni, spaccati di vita quotidiana, sguardi, riflessioni, oggetti e immagini di memorie, ciò che resta dell’abitare… Aperture, chiusure, pieni, vuoti, appartenenze, dimensioni che ci rappresentano e definiscono la nostra identità.

Street gruppi di persone in strada che si muovono fuori dal consueto spazio definito.
sospese in uno spazio altro nella verticalità della parete. Installazione misure variabili, figure serigrafate a colori su alluminio sagomato.

My Home è il titolo della scultura in bronzo. La casa è come un abito su misura, viene costruita attorno a noi. Ecco allora realizzato il mio concetto di abitazione, una casa aperta, accogliente, costruita con le parole dette, pensate e condivise, che si lascia attraversare… Una casa abitata e condivisa…

Tavola rotonda L’opera si presenta sotto forma di aggregazione intorno ad un centro, vista dall’alto in un momento di pausa, di ristoro, di incontri casuali o con amici. L’immagine rivela una sorta di ruota d’ingranaggio decentrata, forata al centro con un senso di vuoto e di vertigine verso la luce. Foto colore su alluminio spazzolato e sagomato.

Simona Uberto Condivisione e Casa

Completano la mostra due parole a parete in materiale plastico verniciato:

Condivisione e Casa.

La parola condivisione è molto importante per la nostra vita, noi siamo noi, solo in condivisione con l’altro. La scritta contiene essa stessa i significati di condividere: le proprie cose, le proprie esperienze, i propri pensieri, le proprie visioni.

La scritta casa, vuole sottolineare con la parola stessa, quel luogo dell’anima che accoglie e condivide con l’altro, rimanendo aperta a tutti gli inevitabili cambiamenti.

Simona Uberto (febbraio 2023)
Simona Uberto (febbraio 2023)

SIMONA UBERTO (Savona, 1965) è professore ordinario di Pittura, presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove ha compiuto gli studi artistici. Dal 1989 espone in mostre personali e collettive, presentando sculture e installazioni con l’uso della fotografia. La ricerca artistica è caratterizzata dall’indagine sui confini, intesi come confini personali, sociali e territoriali. Un rapporto in continuo mutamento tra dentro e fuori, che va a delineare spazi diversi, nuovi territori da esplorare. Uberto gioca con le sagome umane ispirate dal quotidiano e isolate dallo scatto fotografico o dalle silhouette svuotate della loro identità. Vive a Milano.

Hanno scritto sul suo lavoro: Giorgio Bonomi, Alberto Fiz, Simona Bartolena, Maria Laura Gelmini, Melania Rossi, Francesca Brambilla, per citarne alcuni.

Informazioni e richiesta di ulteriore materiale stampa:
GALLERIA MELESI T +39 0341 360348 M +39 348 4538002 info@galleriamelesi.com