Custom Menu

Latest From Our Blog

Francesco tutto per Arte e Fede

Arte e Fede Le croci di Francesco Tuccio

Locandina di Arte e Fede con Francesco Tuccio

ARTE E FEDE

Ero straniero e mi avete accolto (Mt 25,35)
Le Croci di Francesco Tuccio, il falegname di Papa Francesco

Sabato 13 dicembre alle ore 16.30 donazione e tavola rotonda presso la Sala Conferenze di Palazzo delle Paure (Piazza XX Settembre – Lecco), segue inaugurazione mostra e refreshment alla Galleria Melesi alle ore 18.30.

Orari della mostra:
dal 13 al 24 dicembre 2014 tutti i giorni 16-19
dal 7 al 24 gennaio 2015 da martedì a sabato 16-19

La Galleria Melesi e l’Associazione Centro Orientamento Educativo COE organizzano la terza edizione di “Arte e Fede”, quest’anno con l’attenzione rivolta alla dimensione sociale del contemporaneo.
Tale appuntamento vedrà centrale la mostra Ero straniero e mi avete accolto (Mt 25,35). Le Croci di Francesco Tuccio, il falegname di Papa Francesco che sarà inaugurata alla presenza dell’artista lampedusano. Tale evento sarà preceduto alle ore 16.30 dalla donazione di una croce di Francesco Tuccio alla collezione d’arte contemporanea dei Musei Civici di Lecco e dalla tavola rotonda “Arte e Fede”, entrambe presso la Sala Conferenze di Palazzo delle Paure a Lecco.

La donazione della croce di Francesco Tuccio sarà presieduta dal Sindaco di Lecco Virginio Brivio e dall’Assessore alla Cultura Michele Tavola con la presenza di Sabina Melesi della Galleria Melesi e di Rosa Scandella Presidente del COE. La tavola rotonda, sentirà le preziose testimonianze di Francesco Tuccio, artista in mostra; Paolo Belloniarchitetto che ha curato il progetto della Chiesa Parrocchiale del Sacro Cuore Immacolato di Maria a Brembo di Dalmine inserita in Monditalia alla Biennale Architettura Venezia 2014 e Don Giuliano Zanchi Segretario Generale Fondazione Adriano Bernareggi di Bergamo.

Francesco Tuccio con le sue croci per Arte e Fede

L’artista:

FRANCESCO TUCCIO nasce a Lampedusa nel 1966 dove vive e lavora.
Inizia a lavorare come artigiano in falegnameria nel 1995 col desiderio di raccontare, attraverso il legno, ma ispirato dalle suggestioni della sua terra, dominata dal mare, dal vento e dal sole, il senso di essere isolano.
Il 2009 è l’anno della svolta, l’anno “zero” del falegname di Lampedusa che con la sensibilità che solo gli artisti hanno crea la prima delle croci che lo renderanno famoso in tutto il mondo.

E’ il 9 Aprile, e Tuccio non ha aperto la sua bottega. Sin dalle prime ore del mattino ha recuperato, insieme ad altri suoi compaesani, i cadaveri di un barcone di immigrati provenienti dalla Somalia. A fine giornata, si conteranno oltre 100 cadaveri. Quando torna a casa ed accende la televisione, nota che nessun programma televisivo ne parla. Stesso discorso per i quotidiani il giorno successivo. È vero che in quei giorni tutta l’attenzione dei media è per il terremoto che sta devastando l’Abruzzo, ma anche solo una short news poteva essere dedicata a quella tragedia. Tuccio, allora, inizia a pensare a come possa attirare l’attenzione di politici e media su quanto sta succedendo a Lampedusa.

E qui accade l’evento, che si potrebbe definire pilotato da qualcosa o da qualcuno. Mentre fa una passeggiata su una spiaggia, nota due travi colorate, posizionate in un modo strano. Si avvicina e capisce che si tratta di pezzi di qualche barcone di migranti naufragata chissà dove, ma quello che lo incuriosisce è la loro posizione, che ricorda una croce. Li raccoglie e li porta in bottega. Sega, pialla e inchioda e quel legno fradicio e pieno di chiodi diventa una bellissima croce, simbolo della rinascita attraverso la sofferenza. Da quel momento, la causa degli immigrati di Lampedusa sarà la sua causa. Le sue croci sono fatte di un legno raro che si trova solo a Lampedusa, perché intriso delle lacrime e del sangue degli immigrati morti nel mare.

Cresce man mano la sua popolarità, arrivata all’apice con la visita di Papa Francesco all’isola nel luglio del 2013 che celebra la Santa Messa col calice ed il pastorale di Tuccio. “Per me – dice Francesco Tuccio – è stato il coronamento di un sogno, il messaggio delle mie opere e delle croci create con il legno dei barconi dei migranti era quello di dare voce alla sofferenze degli stessi, dei più deboli che vengono emarginati e Papa Francesco si è fatto straordinario interprete di questo messaggio di solidarietà. Molte persone e molte parrocchie richiedono le croci non come souvenir ma come segno di riconoscimento e condivisione della sofferenza dei migranti”.
Le croci di legno, grandi e piccole, realizzate da Tuccio stanno facendo il giro del mondo, “non solo in Sicilia e in Italia – spiega – ma anche in Germania e in America, pure in Israele e in Benin” e anche in Francia dove le croci sono in mostra al museo parigino Cité Nationale de l’Histoire de l’Immigration.

Papa Francesco

Appuntamenti collaterali con la presenza di Francesco Tuccio

Sabato 13 dicembre ore 10.30-13
Sala conferenze Confindustria – Via Caprera, 4 a Lecco
Né di qua, né di là. Percorsi migratori tra realtà e immaginario in un’ottica di inclusione
Giornata sui temi dell’immigrazione aperta ad operatori del settore e studenti delle scuole superiori di secondo grado.
Segue aperitivo.

Domenica 14 dicembre ore 10.30
Chiesa Parrocchiale di Sant’Alessandro a Barzio LC
Santa Messa presieduta da Don Antonio Novazzi, responsabile Ufficio per la Pastorale Missionaria della Diocesi di Milano, animata dal coro Elikya.
Verrà esposta la Croce di Francesco Tuccio benedetta da Papa Francesco.
Al termine della messa Francesco Tuccio e i rappresentanti del COE e della Galleria Melesi vi aspettano a pranzo presso la sede COE (Via Milano, 4 – Barzio).
E’ richiesto un contributo di € 10,00 a persona, riduzioni per le famiglie; prenotare chiamando il 339.5335242 o inviando una email p.cattaneo@coeweb.org

Messa con le croci di Francesco Tuccio

Per informazioni:
GALLERIA MELESI T +39 0341 360348 M +39 348 4538002 info@galleriamelesi.com